Si è conclusa a maggio la quarta edizione degli screening oculistici per l’infanzia dedicati a bimbi al 4° anno d’età di 134 scuole materne milanesi, gestito dai Lions anche in periodi di emergenza Covid, in collaborazione con Fondazione ed Ospedale Pediatrico Buzzi, Metro 5 ed il patrocinio del Comune di Milano, attività che nel complesso ha evidenziato varie problematiche visive per i bimbi non sottovalutabili e la conseguente necessità di prevenzioni istituzionali sistemiche. Gli oltre 2000 screening gestiti in questi quattro anni tramite personale ortottista seguendo i protocolli definiti dal Comitato Scientifico Lions hanno evidenziato un dato non trascurabile: quasi il 28% dei bimbi ha necessità di approfondimenti diagnostici.
Per il 10% (in Codice Rosso) si trattava di possibili patologie più gravi (1) che sono state prontamente approfondite direttamente presso il reparto oftalmico dell’H. Pediatrico Buzzi, mentre per il restante 18% dei casi (in Codice Giallo) (2) sono stati raccomandati ulteriori approfondimenti presso un medico oculista.
La suddivisione di genere tra i piccoli partecipanti agli screening è stata sufficientemente equilibrata: il 49% femminucce e il 51% maschietti; un dato interessante è rappresentato dalle percentuali di anomalie registrate dalle piccole partecipanti decisamente inferiori rispetto ai maschietti: 25% contro il 31%. Sintomo di una collettività milanese sempre più multietnica, oltre il 28% dei partecipanti era di origine sudamericana, araba o estremo oriente, caratterizzati da un riscontro di anomalie decisamente superiori (38%) rispetto all’etnia italiana (24%); un dato noto in letteratura oftalmica ma che richiederebbe ulteriori approfondimenti sulle effettive origini e motivazioni.
Un altro aspetto preoccupante è rappresentato dalla scarsa adesione agli screening (circa il 20% delle famiglie informate sull’iniziativa) abbinata all’insufficiente consapevolezza genitoriale della pericolosità degenerativa delle problematiche riscontrate spesso sottovalutate e/o non rilevate nelle fasi iniziali anche perché il figlio non è in grado di segnalarle vista la tenera età. Tutto ciò evidenzia la necessità di una adeguata sensibilizzazione genitoriale per adeguati controlli preventivi tramite vari canali informativi, innanzi tutto le stesse scuole materne. In ciascuno dei quattro anni gli screening hanno rilevato percentuali di anomalie oltre che elevate pressoché costanti, testimonianza del fatto che le problematiche visive riscontrate non sono sporadiche ma sistemiche e pertanto è fondamentale un adeguato coinvolgimento delle istituzioni sanitarie in attività preventive.
Il piccolo contributo Lions ha finalizzato screening di prevenzione per circa il 5% delle nascite annuali della città di Milano (mediamente 10.000); supponendo l’esistenza di qualche altra iniziativa di volontariato sociale e considerando l’attuale inesistenza di campagne sistemiche preventive a livello istituzionale è presumibile che circa il 90% dei bimbi sia privo di controlli preventivi con conseguenti potenziali anomalie degenerative col tempo nel 28% dei casi se non affrontate in età pediatrica secondo i riscontri di questi screening. La proiezione a livello nazionale (circa 400.000 nascite annuali) conduce a dati decisamente preoccupanti: oltre 100.000 anomalie annuali degenerative ed insanabili se non prontamente affrontate entro il quarto-quinto anno di età.
È evidente che tali dimensioni non potranno mai essere affrontate in modo radicale dai piccoli contributi delle varie associazioni e organizzazioni di volontariato del terzo settore per ovvie ragioni sia finanziarie che organizzative. Una soluzione adeguata e radicale per questa seria esigenza socio sanitaria può essere gestita solo tramite Istituzioni responsabili. Sorge pertanto l’esigenza di normative e sistemi sanitari nazionali e regionali che introducano tramite PNP e LEA “Campagne annuali preventive di screening oculistici per l’infanzia gestite direttamente dai Servizi Sanitari”. Questo scopo sarà l’obiettivo fondamentale di un Service d’Opinione Lions correlato da un dettagliato rapporto da presentarsi ad autorità statali e regionali responsabili del benessere salutare dei propri futuri cittadini e consapevoli dei non trascurabili costi sociali che questi difetti e patologie visive degenerative determinano alla collettività se non risolti in età pediatrica.
Un vivo ringraziamento va esteso a tutti i soci dei Club che, nelle varie edizioni degli screening, si sono alternati fornendo un valido contributo di volontariato all’accoglienza dei bimbi. Particolare riconoscenza e gratitudine al supporto fornito dal responsabile distrettuale dell’area vista, Luciano Martinelli, e ai club che, con la loro partecipazione operativa e finanziaria, hanno reso realizzabile questo Service fondamentale per il benessere visivo dei nostri bimbi.
(1) seri livelli di astigmatismo, ipermetropia, miopia, strabismo e un 2% di casi di ambliopia
(2) sospetta miopia, astigmatismo, mobilità oculare alternativa, ipermetropia, sospetta ambliopia mono o
binoculare, assenza parziale o totale di stereopsi, sospetto strabismo.